COSA È IL WORLD-BUILDING
Ogni scrittore è in realtà un world-builder naturale, un creatore di mondi. La parola viene spesso usata ai giorni nostri per definire il lavoro di chi, nella creazione di giochi di ruolo (sia digitali che non) si occupa della costruzione dell' ambientazione. Il world-building in realtà è il processo in cui si cimenta chiunque crei un mondo, fantastico o meno. Chiunque manipoli e definisca l'ambientazine in cui i suoi personaggi si muovono, eccezion fatta per le ambientazioni in luoghi realmente esistenti, fa world-building. Questo nuovo mondo, risponde a particolari regole e leggi utili allo sviluppo della storia e i personaggi stessi devono adeguarsi e rispettare queste regole, per non risultare fuori contesto. Il world-building è un'intricata rete di fili nella quale ognuno di essi è collegato agli altri e spesso, tirandone uno si modifica la forma e l'essenza di quel mondo intero. La procedura di approccio al world-building è diversa da autore ad autore, più o meno tecnica e particolareggiata. Nathan T. Dean in un articolo apparso su fantasy-faction.com, afferma che esistono tre modi di creare un mondo e a questi si associano tre modi di essere di chi lo crea: l'architetto, il giardiniere e il viaggiatore.
"Un architetto siederà per ore, giorni, settimane, pianificando ogni intricato dettaglio di un mondo. Conoscerà la composizione chimica del limo sul letto dei fiumi...", spiega Dean e più giù contnua "Gli architetti possono muoversi nella storia molto più naturalmente, ma questo lascia meno spazio alla spontaneità e richiede mesi di lungo lavoro. Gli architetti non possono essere avari di dettagli.", spiega anche che in un mondo costruito così meticolosamente e nello stesso senso descritto durante la narrazione, potrebbe mancare quel brivido di paura che un lettore proverebbe essendo all'oscuro dei luoghi dove i personaggi si avventurano.
Sempre Dean dice che Martin (Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco) spiega il concetto di giardiniere in quesot modo "un giardiniere ha il seme di un'idea e mentre scrive e sviluppa la storia, lo vede crescere. Notate che questo non è un chiaro no alla domanda: creo mondi?. Questo significa scegliere che tipo di fiore volete far crescere, ma sapere di quale colore siano i suoi petali è tenuto nascosto finché inizierete a scrivere. ", poi Dean continua "Un giardiniere dovrà prestare massima attenzione alle regole del mondo...Quali regole seguirà il vostro mondo delle quali dobbiate essere consapevoli, quali posti, quali razze, alcune cose di base. Ma dovrete lasciare he i personaggi e le politiche interne vi insegnino, come autore, come è fatto il mondo; dovrete conoscere i vostri personaggi interiormente ed esteriormente, ma la creazione di personaggi è un'abilità diversa..." spiega in seguito che il lato negativo del "gardening" è l'alta probabilità di errori durante la stesura narrativa, è un metodo più rilassante, ma si deve avere grandissima fiducia in se stessi e, aggiungo io, essere consapevoli che ogni errore potrebbe portare a riscrivere grande parte della storia.
Ciò che Dean propone come soluzione è un metodo che lui chiama quello del Viaggiatore, ovvero spiega che la tecnica con cui un autore crea il mondo dovrebbe essere quella con cui si trova più a suo agio e dihe che lui ha trovato utile usare un poco di entrambe le tecniche descritte prima, entranbe le cose possono dare soddisfazione, pianificare il mondo accuratamente, ma lasciare però anche spazio di crescita a situazioni he possano introdurre qualcosa di nuovo.
Per quello che ci riguarda, che il mondo creato sia simile al nostro o profondamente diverso, creato da un architetto, un giardiniere o un viaggiatore, ambientato in un lontano passato oppure in un impensabile e irraggiungibile futuro, sia esso dipinto con colori tenui o esasperati, non importa. La cosa importante è che questo mondo sia coerente e credibile con le sue stesse regole.
A qualcuno la cosa potrà sembrare un gioco da ragazzi, a qualcun'altro un'impresa impossibile.
Deluderò entrambi.
Creare un mondo, dove ambientare racconti e storie non è né così semplice, né così difficile. La parola adatta per descrivere questo itinerario artistico, alternatamente razionale ed emotivo nelle sue due facce, sempre inscindibili, è la parola "complesso".
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Ogni scrittore è in realtà un world-builder naturale, un creatore di mondi. La parola viene spesso usata ai giorni nostri per definire il lavoro di chi, nella creazione di giochi di ruolo (sia digitali che non) si occupa della costruzione dell' ambientazione. Il world-building in realtà è il processo in cui si cimenta chiunque crei un mondo, fantastico o meno. Chiunque manipoli e definisca l'ambientazine in cui i suoi personaggi si muovono, eccezion fatta per le ambientazioni in luoghi realmente esistenti, fa world-building. Questo nuovo mondo, risponde a particolari regole e leggi utili allo sviluppo della storia e i personaggi stessi devono adeguarsi e rispettare queste regole, per non risultare fuori contesto. Il world-building è un'intricata rete di fili nella quale ognuno di essi è collegato agli altri e spesso, tirandone uno si modifica la forma e l'essenza di quel mondo intero. La procedura di approccio al world-building è diversa da autore ad autore, più o meno tecnica e particolareggiata. Nathan T. Dean in un articolo apparso su fantasy-faction.com, afferma che esistono tre modi di creare un mondo e a questi si associano tre modi di essere di chi lo crea: l'architetto, il giardiniere e il viaggiatore.
"Un architetto siederà per ore, giorni, settimane, pianificando ogni intricato dettaglio di un mondo. Conoscerà la composizione chimica del limo sul letto dei fiumi...", spiega Dean e più giù contnua "Gli architetti possono muoversi nella storia molto più naturalmente, ma questo lascia meno spazio alla spontaneità e richiede mesi di lungo lavoro. Gli architetti non possono essere avari di dettagli.", spiega anche che in un mondo costruito così meticolosamente e nello stesso senso descritto durante la narrazione, potrebbe mancare quel brivido di paura che un lettore proverebbe essendo all'oscuro dei luoghi dove i personaggi si avventurano.
Sempre Dean dice che Martin (Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco) spiega il concetto di giardiniere in quesot modo "un giardiniere ha il seme di un'idea e mentre scrive e sviluppa la storia, lo vede crescere. Notate che questo non è un chiaro no alla domanda: creo mondi?. Questo significa scegliere che tipo di fiore volete far crescere, ma sapere di quale colore siano i suoi petali è tenuto nascosto finché inizierete a scrivere. ", poi Dean continua "Un giardiniere dovrà prestare massima attenzione alle regole del mondo...Quali regole seguirà il vostro mondo delle quali dobbiate essere consapevoli, quali posti, quali razze, alcune cose di base. Ma dovrete lasciare he i personaggi e le politiche interne vi insegnino, come autore, come è fatto il mondo; dovrete conoscere i vostri personaggi interiormente ed esteriormente, ma la creazione di personaggi è un'abilità diversa..." spiega in seguito che il lato negativo del "gardening" è l'alta probabilità di errori durante la stesura narrativa, è un metodo più rilassante, ma si deve avere grandissima fiducia in se stessi e, aggiungo io, essere consapevoli che ogni errore potrebbe portare a riscrivere grande parte della storia.
Ciò che Dean propone come soluzione è un metodo che lui chiama quello del Viaggiatore, ovvero spiega che la tecnica con cui un autore crea il mondo dovrebbe essere quella con cui si trova più a suo agio e dihe che lui ha trovato utile usare un poco di entrambe le tecniche descritte prima, entranbe le cose possono dare soddisfazione, pianificare il mondo accuratamente, ma lasciare però anche spazio di crescita a situazioni he possano introdurre qualcosa di nuovo.
Per quello che ci riguarda, che il mondo creato sia simile al nostro o profondamente diverso, creato da un architetto, un giardiniere o un viaggiatore, ambientato in un lontano passato oppure in un impensabile e irraggiungibile futuro, sia esso dipinto con colori tenui o esasperati, non importa. La cosa importante è che questo mondo sia coerente e credibile con le sue stesse regole.
A qualcuno la cosa potrà sembrare un gioco da ragazzi, a qualcun'altro un'impresa impossibile.
Deluderò entrambi.
Creare un mondo, dove ambientare racconti e storie non è né così semplice, né così difficile. La parola adatta per descrivere questo itinerario artistico, alternatamente razionale ed emotivo nelle sue due facce, sempre inscindibili, è la parola "complesso".
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